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L'Università di Firenze ritiri il supporto a ENI award

Qualche giorno fa le ricercatrici e i ricercatori dell’Università di Firenze hanno ricevuto una mail, inviata dai Servizi alla Ricerca, Banche Dati e Risorse, che sponsorizzava l’iniziativa di Eni Spa Eni Award 2024.

Nella mail si legge “il bando si rivolge a ricercatori italiani e stranieri accomunati dalla volontà di trovare nuove soluzioni per facilitare l’accesso all’energia, nel rispetto del pianeta”.


ENI è la trentaseiesima azienda per produzione di gas serra al mondo. É responsabile della confisca di territori e violenze in Mozambico, Nigeria e dell’ecocidio nel Delta del Niger e in Congo. É coinvolta nel traffico di esseri umani in Libia. Come Exxon Mobil, da decenni conduce campagne di negazionismo degli effetti del cambiamento climatico e, a prescindere dalle vuote pretese di transizione energetica, ENI prevede un aumento della produzione di olio e gas produzione a 1.900 kboe al giorno e di mantenere la produzione al livello di plateau fino al 2030. Se raggiungerà questo obiettivo, la sua produzione sarà del 70% superiore a quella della NZE (Net Zero Emissions by 2050 Scenario). ENI, inoltre, è uno dei principali inserzionisti dei quotidiani italiani, e ha una grande influenza sulla politica estera del nostro attuale governo. Dare visibilità ad un’iniziativa come l’ENI award 2024, altro non fa che contribuire a dare legittimità sociale a questa azienda ecocida.


Allo stesso tempo l’Università di Firenze si impegna per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale dell’Ateneo attraverso una serie di iniziative, elencate su una pagina dedicata del sito dell’ateneo, mirate a ridurre l’impatto ambientale dell’università. La Climate action è inoltre fra gli obiettivi di sviluppo sostenibili dell’agenda internazionale su cui l’Ateneo di Firenze ha dichiarato di concentrarsi nel piano strategico 2022-2024.

É inoltre ben noto il grande contributo che le lavoratrici e i lavoratori di Unifi stanno offrendo nell’ambito della ricerca scientifica sul cambiamento climatico e sulla transizione ecologica.


Ci chiediamo, quindi, come sia compatibile il presunto impegno dell’Ateneo di Firenze per la sostenibilità ambientale, con il supporto ad un’iniziativa di ENI e ai suoi tentativi di green washing.

Crediamo che tale atteggiamento di UniFi vanifichi l’impegno di tante e tanti ricercatori che dedicano il proprio studio e il proprio lavoro alla ricerca di vere soluzioni per evitare la catastrofe climatica.


Per questo motivo lanciamo un appello ed invitiamo

  • Tutte le ricercatrici e ricercatori di Firenze e d’Italia a disertare il bando ENI award.

  • La popolazione tutta a sottoscrivere questa lettera aperta per chiedere che l’Università di Firenze ritiri il sostegno a questa e a future iniziative di ENI.


Clicca QUI per sottoscrivere l’appello.


Infine, siamo consci del fatto che l’Università di Firenze non è, purtroppo, l’unico ateneo caduto in questa contraddizione. Le università italiane intrattengono stretti rapporti, non sempre trasparenti, con la aziende maggiormente responsabili dell’emissione di CO2. La mobilitazione internazionale End Fossil, la cui assemblea si è svolta a Roma proprio in questi giorni e alla quale aderiamo, mira proprio a chiedere l’interruzione dei rapporti fra università e aziende climalteranti e maggiore trasparenza nei finanziamenti ricevuti dalle aziende. Per questo invitiamo tutte le colleghe e tutti i colleghi di tutti gli atenei italiani a partecipare alla mobilitazione End Fossil e ad estendere questo appello anche ai propri atenei.





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