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La crisi eco-climatica

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’organismo istituito dall’Assemblea Generale dell’ONU che coinvolge migliaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo, ha inequivocabilmente dimostrato come la produzione di gas serra dovuto all'attività umana, dalla rivoluzione industriale in poi, stia modificando il clima e distruggendo gli equilibri del pianeta a una velocità senza precedenti [1].

 

Le manifestazioni del cambiamento climatico sono innumerevoli e preoccupanti. Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un’accelerazione drammatica nell’aumento delle temperature globali, del 40% rispetto agli anni ‘70 [2]. Ne abbiamo avuto dimostrazione inequivocabile nel 2023, un anno allarmante per i numerosi record di anomalie climatiche raggiunti [3]. Luglio 2023 è stato designato come l’inizio dell’epoca dell’ebollizione globale dal segretario dell’ONU António Guterres. La temperatura media mondiale ha raggiunto i 17 gradi centigradi, 1,5 in più rispetto ai livelli pre-industriali [4]. Anche i mari e gli oceani hanno subito un aumento inaudito delle temperature, con picchi di 38,43 °C a largo della Florida [5]. Lo scioglimento dei ghiacciai procede a ritmi senza precedenti, innalzando il livello dei mari e rischiando di innescare una reazione a catena con la liberazione dei gas clima-alteranti trattenuti dal permafrost [6]. Nel 2023, la calotta glaciale Antartica ha toccato i minimi storici per estensione [7]. Gli eventi meteorologici estremi, come piogge torrenziali, cicloni, incendi, siccità e ondate di calore, sono sempre più frequenti e si abbattono tanto su regioni tropicali quanto alle nostre latitudini. Il rischio di pandemie aumenta di anno in anno come risultato di deforestazione, allevamenti intensivi, tratta illegale di specie selvatiche e urbanizzazione incontrollata [8].

 

Molti degli effetti del cambiamento climatico sono già irreversibili [1]. I ghiacciai montani e polari continuano a sciogliersi inesorabilmente. La calotta glaciale della Groenlandia, così come quella Antartica, è destinata a scomparire. Il livello del mare è destinato ad aumentare, condannando alla scomparsa interi stati insulari e mettendo a rischio le popolazioni che vivono sulle coste. Le conseguenze più gravi possono essere rallentate o arrestate se l’aumento della temperatura media globale sarà contenuto entro 1,5 °C rispetto all’era pre-industriale [1]; per farlo è necessario ridurre drasticamente e rapidamente le emissioni di gas serra.

 

Ingiustizia climatica

Il cambiamento climatico porta con sé enormi ingiustizie. Le comunità più colpite dagli effetti del cambiamento climatico sono anche quelle che storicamente hanno contribuito di meno alle cause del cambiamento climatico. Il 71% delle emergenze climatiche ha luogo nei paesi del Sud globale - così come il 91% delle morti legate a questi eventi [9] - pur essendo responsabili dello 0,6% delle emissioni globali di CO2 [10]. Inoltre, in questi contesti, le conseguenze socioeconomiche dei disastri climatici vanno ad erodere le capacità di risposta e di adattamento alle sempre più numerose emergenze. Anche nei paesi del Nord globale, la crisi climatica affligge maggiormente fasce della popolazione più vulnerabili, incidendo sul loro benessere psicofisico, prosperità e accesso ai servizi primari. Queste disuguaglianze non solo emergono dagli effetti del cambiamento climatico, ma sono anche intrinsecamente legate a meccanismi di potere neocoloniale che continuano ad alimentare le disuguaglianze e, in un circolo vizioso, le cause stesse della crisi climatica. 

 

Ridurre l’ingiustizia climatica è un imperativo morale e richiede un cambiamento fondamentale nelle dinamiche della nostra società. I Paesi e le fasce della popolazione maggiormente responsabili per il cambiamento climatico devono impegnarsi a sostenere i costi maggiori per le iniziative di adattamento e mitigazione per la crisi climatica, ma non solo. Il debito imposto ai paesi del Sud globale da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale deve essere cancellato [11]. Lottare contro la crisi climatica significa anche garantire equità e giustizia sociale a tutte le comunità più vulnerabili, come le minoranze etniche, le popolazioni oppresse da conflitti, lз migrantз, le donne, la comunità LGBTQI+, lз anzianз. Per questo è fondamentale assumere un approccio intersezionale all’azione climatica, in cui la tutela del pianeta e la lotta contro ogni discriminazione e oppressione vadano di pari passo. 

 

Impatto sulla salute 

La crisi eco-climatica costituisce una minaccia enorme per la salute umana. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che fra il 2030 e il 2050 i cambiamenti climatici causeranno circa 250’000 morti all'anno per malnutrizione, malaria, diarrea e caldo [12], costituendo un driver senza precedenti alla migrazione. L’alterazione degli ecosistemi e delle nicchie ecologiche per l’urbanizzazione, la deforestazione e l’aumento delle temperature ha portato a una frequenza sempre maggiore di epidemie legate a zoonosi. La qualità dell’aria, ormai compromessa in molte regioni del mondo, è uno dei maggiori fattori di rischio per malattie respiratorie e cardiovascolari [12]. Le ondate di calore sempre più frequenti provocano morbilità e decessi soprattutto delle persone più fragili. Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti, hanno portato a emergenze umanitarie in molte parti del mondo, causando vittime direttamente e indirettamente per la maggiore povertà, insicurezza alimentare e l’insorgenza di malattie da vettore e diarroiche. Di fronte a questa situazione, sono sempre più comuni i disturbi di salute mentale legati al cambiamento climatico, come l’ecoansia e la solastalgia. La crisi climatica è, in tutto e per tutto, una crisi di salute globale. 

 

Poiché non è possibile scindere la salute umana dalla salute degli altri esseri viventi e di tutto il pianeta, è fondamentale adottare un approccio più ampio come quello della salute planetaria, o Planetary Health. La salute planetaria è un campo transdisciplinare e un movimento sociale volto ad analizzare e affrontare gli impatti dell’azione umana sui sistemi naturali del pianeta che compromettono la salute delle persone e di tutte le forme di vita [13]. Questo concetto implica la ricerca del più alto standard di salute ed equità tenendo conto dei sistemi umani (politico, economico e sociale) e i sistemi naturali del pianeta, che definiscono anche i limiti ambientali entro i quali possiamo prosperare come umanità [14]. Analizzando i molteplici legami tra la crisi climatica e la salute umana in maniera transdisciplinare, l’approccio di salute planetaria ricerca soluzioni che favoriscano la prosperità e la salute umana insieme all’integrità dei sistemi naturali. Ciò significa anche spingere le società verso la riduzione del consumo delle risorse, la transizione ecologica e il rispetto del pianeta. 

 

L’appello dellз lavoratorз della salute

Nei prossimi anni assisteremo sempre di più agli effetti dell’innalzamento delle temperature e della rottura degli equilibri naturali nella nostra pratica medica quotidiana. Come lavoratorз della salute, non possiamo ignorare gli sviluppi drammatici della crisi climatica e attenderne passivamente gli effetti, ma siamo chiamati a schierare tutte le nostre forze per combattere il cambiamento climatico e le ingiustizie a esso associate. 

 

Nonostante le evidenze della crisi climatica in atto, una risposta adeguata per ridurre l’impatto umano sul pianeta ancora non sta arrivando. Dal 1988, un centinaio di industrie di combustibili fossili ha contribuito per il 71% alle emissioni di gas serra [15]. Molte di queste multinazionali erano a conoscenza dell’impatto delle loro attività già dai primi anni ‘70, ma hanno occultato queste informazioni per mantenere i propri profitti. Anche i governi, con lo stanziamento di sussidi pubblici e promuovendo politiche a favore dei combustibili fossili, contribuiscono ad alimentare le cause della crisi, in contraddizione profonda con gli impegni climatici di dimezzare le emissioni entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 [16]. Così le emissioni di gas serra in atmosfera hanno continuato, e continuano tuttora, ad aumentare.

 

Come Doctors4Future, crediamo che sia impossibile contrastare gli effetti della crisi eco-climatica se non agendo a livello sistemico sul modello di produzione. Perciò non possiamo più limitarci alle scelte e alle azioni individuali né possiamo più tollerare campagne di disinformazione e vuote promesse di un sistema economico che sacrifica il pianeta ai fini del profitto. Dobbiamo adottare, a livello di intere comunità, stili di vita sostenibili ed esigere interventi strutturali urgenti che mirino a costruire un modello di società e di sviluppo volto a salvaguardare il pianeta e i suoi sistemi naturali. Dobbiamo pretendere che la tutela del pianeta, presupposto imprescindibile per la salute delle persone e per la giustizia sociale, diventi priorità all’interno della società e delle economie. 

 

Come lavoratorз della salute, sosteniamo fermamente, e ci impegniamo ad affermare, un modello di società giusta, equa e fondata sulla cura del pianeta e delle persone. 

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Chi siamo?​

Doctors4Future è una campagna promossa dall'associazione Chi si cura di te?, formata da giovani medicз, specializzandз, corsistз di medicina generale e camici grigi. Siamo convintз che ciascunÉ™ di noi debba fare la propria parte nella lotta per la giustizia climatica, per un mondo in cui la salute delle persone e del pianeta siano la priorità. Le nostre attività si svolgono su diversi fronti. Proponiamo iniziative di divulgazione sulle tematiche legate alla crisi eco-climatica, in particolar modo quelle della salute e delle ingiustizie sociali. Svolgiamo attività di formazione nelle scuole e nelle università per informare le nuove generazioni. Ci adoperiamo per fornire supporto medico allз attivistз climaticз durante le loro iniziative di azione climatica. Partecipiamo noi stessз a manifestazioni nelle piazze e ad altri eventi o collaborazioni sui temi della salute planetaria e della giustizia climatica. 

 

Unisciti a noi! 

Per partecipare alla campagna di Doctors4Future, compila il modulo di adesione e lasciaci il tuo contatto. Ti contatteremo il prima possibile per coinvolgerti nelle prossime iniziative. 

Se vuoi aderire a nome di un'associazione, inviaci un’e-mail a doctors4future@chisicuradite.it con il nome dell'associazione e un contatto (telefono o indirizzo e-mail).

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Bibliografia

 

1. Intergovernmental Panel on Climate Change. Climate change 2023: Synthesis Report. 2023. Available from: ipcc.ch/report/ar6/syr/

   

2. Hausfather Z. I Study Climate Change. The Data Is Telling Us Something New. The New York Times. 2023. Available from: nytimes.com/2023/10/13/opinion/climate-change-excessive-heat-2023.html

   

3. Wong C. Earth just had its hottest year on record — climate change is to blame. Nature. 2023. Available from: dx.doi.org/10.1038/d41586-023-03523-3

   

4. July 2023: Global air and ocean temperatures reach new record highs. Copernicus Climate Change Service. 2023. Available from: climate.copernicus.eu/july-2023-global-air-and-ocean-temperatures-reach-new-record-highs

   

5. Anguiano D. This article is more than 3 months old Florida ocean records ‘unprecedented’ temperatures similar to a hot tub. The Guardian. 2023. Available from: theguardian.com/us-news/2023/jul/25/florida-ocean-temperatures-hot-tub-extreme-weather

   

6. Armstrong McKay DI, Staal A, Abrams JF, Winkelmann R, Sakschewski B, Loriani S, et al. Exceeding 1.5°C global warming could trigger multiple climate tipping points. Science. 2022;377(6611). Available from: dx.doi.org/10.1126/science.abn7950

   

7. Rannard G, Dale B, Rivault E. Antarctic sea-ice at “mind-blowing” low alarms experts. BBC. 2023. Available from: bbc.com/news/science-environment-66724246

   

8. Baker RE, Mahmud AS, Miller IF, Rajeev M, Rasambainarivo F, Rice BL, et al. Infectious disease in an era of global change. Nat Rev Microbiol. 2022;20(4):193–205. Available from: dx.doi.org/10.1038/s41579-021-00639-z

 

9. Atlas of Mortality and Economic Losses from Weather, Climate and Water-related hazards. World Meteorological Organization. 2023. Available from: public.wmo.int/en/resources/atlas-of-mortality

   

10. Ritchie H. Global inequalities in CO2 emissions. Our World in Data. 2023. Available from: ourworldindata.org/inequality-co2

   

11. Volz U, Berensmann K, Burke S, Gallagher KP, Griffith-Jones S, Kessler M, et al. Addressing the Debt Crisis in the Global South: Debt Relief for Sustainable Recoveries. 2022. Available from: eprints.soas.ac.uk/39280/

   

12. Climate change. World Health Organization. 2023. Available from: who.int/news-room/fact-sheets/detail/climate-change-and-health

   

13. Planetary Health. Planetary Health Alliance. 2023. Available from: https://www.planetaryhealthalliance.org/planetary-health

 

14. Whitmee S, Haines A, Beyrer C, Boltz F, Capon AG, de Souza Dias BF, et al. Safeguarding human health in the Anthropocene epoch: report of The Rockefeller Foundation–Lancet Commission on planetary health. Lancet. 2015;386(10007):1973–2028. Available from: dx.doi.org/10.1016/s0140-6736(15)60901-1

   

15. New report shows just 100 companies are source of over 70% of emissions. Carbon Disclosure Project. 2023. Available from: cdp.net/en/articles/media/new-report-shows-just-100-companies-are-source-of-over-70-of-emissions

   

16. Bearak M, Popovich N. The world is falling short of its climate goals. Four big emitters show why. The New York Times. 2022. Available from: nytimes.com/interactive/2022/11/08/climate/cop27-emissions-country-compare.html

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